Un elogio della dignità: se non ora, quando? Nel contesto attuale di crisi, di odio, di disprezzo della condizione umana sia in generale, sia nel concreato, è quanto mai necessario fermarsi a riflettere sul significato, sul ruolo, sul valore della dignità; superare le sue ambiguità e le sue concettualizzazioni sterili; coltivarla e difenderla in un mondo globalizzato che sembra averne dimenticato il significato di ponte e di continuità tra un passato di aggressione ed un presente e un futuro di nuove minacce ed offese ad essa. La dignità è premessa e condizione di eguaglianza e al tempo stesso di diversità; è espressione e frutto di solidarietà; è fondamento e limite di libertà. Ragionare di dignità di fronte al terrorismo, alla violenza e all’intolleranza, al negazionismo della Shoah, alle degenerazioni dell’economia finanziaria, allo sfruttamento dei più deboli, alla corruzione, ai problemi drammatici del fine vita; ricordare le radici della dignità nella tradizione cristiana ed europea ed i loro frutti nelle carte costituzionali e nelle dichiarazioni sovranazionali sui diritti umani: è un diritto e un dovere per tutti, per rivendicare e difendere la nostra umanità.