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La cultura delle regole

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  1. Oggi si parla tanto di legalità soprattutto per denunciare che ne abbiamo perduto il senso e la cultura. È oramai diffusa la sensazione che le regole vadano osservate soltanto quando e se ne deriva un utile o quando non se ne può fare a meno.
  2. Questa logica “commerciale” e “utilitaristica” è espressione di un atteggiamento di egoismo, di sfiducia verso la società in cui viviamo e quindi verso gli altri, molto più esteso di quanto possa sembrare.
  3. La condivisione ed il rispetto delle regole sono condizioni essenziali per la vita in comune: quelle “ordinarie”, rappresentate dalle leggi, si iscrivono in un quadro di principi e di regole “superiori”, contenuti nella Costituzione, che si devono rispettare e che delineano l’assetto e l’identità del nostro modo di vivere insieme. Esse servono per dare concretezza ai diritti e ai doveri: non si possono rivendicare i diritti, se contemporaneamente non si rispettano le regole e non si adempiono i doveri.
  4. Ed è un discorso che riguarda tutti, nelle vicende grandi come in quelle “piccole”. Al di là del contenuto, le regole devono essere scelte insieme (attraverso la partecipazione consapevole e responsabile alle scelte politiche), condivise nel loro contenuto, rispettate con la consapevolezza che senza di esse non può esservi convivenza, difese nella certezza che la legalità è condizione essenziale per realizzare la nostra eguaglianza e la nostra dignità.